
IL SENTIMENTO RELIGIOSO IN TEMPO DI PANDEMIA – Breve storia per immagini dell’architettura locale – CASALEGGIO BOIRO
Nonostante le difficoltà legate al momento emergenziale, l’Ecomuseo di Cascina Moglioni prosegue nella realizzazione del progetto di ricerca intitolato Il Sentimento religioso in tempo di pandemia – Breve storia per immagini dell’architettura locale concentrandosi, nella seconda parte del lavoro, su Casaleggio Boiro, comune all’interno del quale erano presenti due cappelle campestri dedicate rispettivamente a San Rocco e a San Sebastiano (sul cui sito originale si trova oggi una piccola edicola in legno), probabilmente costruite, come testimoniato anche altrove, a protezione di malattie ad altissimo contagio, così frequenti nei secoli scorsi.
Attraverso un reportage fotografico si è cercato di testimoniare, malgrado la scarsità di notizie storiche, quanto questi luoghi siano ancora vivi nel ricordo delle abitanti della zona, interesse testimoniato pure dai recenti restauri realizzati nella cappella di San Rocco e dalla costruzione dell’edicola di San Sebastiano.
Parlando di Casaleggio Boiro non potevano inoltre mancare alcune immagini dell’antico castello. Il Castello di Casaleggio, infatti, è legato a doppio filo con il racconto manzoniano, citato in più occasioni nel nostro studio a proposito della peste del ‘600, perché nel celebre sceneggiato I Promessi Sposi (regia di Sandro Bolchi, 1967) divenne il castellaccio dell’Innominato. La scelta di questa antichissima residenza pare strizzare l’occhio ad un racconto locale secondo il quale Manzoni, che aveva visto l’edificio durante un suo soggiorno presso gli Spinola di Lerma, vi aveva fatto riferimento nella descrizione con cui egli apre il XX capitolo dell’opera, dove si racconta della visita di Don Rodrigo al potente signore.
Le tante tracce consegnateci dal passato, di cui l’Ecomuseo di Cascina Moglioni va alla ricerca, siano esse di edifici religiosi, castelli o semplici abitazioni, dovrebbero diventare – e tale è l’intento della nostra ricerca, soprattuto in queste ultime settimane, in cui il coronavirus è tornato prepotentemente nelle nostre vite – un antidoto contro l’isolamento e la sfiducia, un invito a vedere gli eventi da una prospettiva diversa, quella storica, dove a grandi catastrofi seguono momenti di stupefacente rinascita.
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