Flora del Poggio Rondino
Domenica 18 giugno 2017 si è svolta la terza escursione botanica delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, la prima, però, nel Sito Natura 2000 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, promosso da alcuni mesi dal Ministero dell’Ambiente da Sito di Interesse Comunitario (SIC) a Zona Speciale di Conservazione (ZSC).
Da Capanne di Carrega (1367 m.s.l.m.) è stato percorso il sentiero per il Monte Poggio Rondino (1630 m.s.l.m.) con rientro per la vetta del Monte Carmo (1642 m.s.l.m.).
Moltissime sono state le specie floristiche incontrate e, tra queste, un posto d’eccezione va alla Traunsteinera globosa (foto sopra), bellissima orchidea presente solo in queste cime di tutto l’Appennino piemontese e qui spesso abbondante.
Oramai rara è la Gentiana lutea, conosciuta come Genziana maggiore, un tempo raccolta per i suoi usi aromatici – in particolare la radice – ma oggi particolarmente protetta. La specie un tempo era molto meno rara di oggi a causa della maggiore diffusione dei pascoli.
Il Lilium bulbiferum croceum o Giglio di San Giovanni è una grande e vistosa liliacea, da sempre oggetto di raccolte indiscriminate per la sua bellezza. Non è infrequente nella parte appenninica del Piemonte e possono essere incontrati esemplari multiflori, anche se rari.
L’Arnica montana è una delle piante officinali più appezzate delle nostre montagne, la sua attuale rarefazione è dovuta alle raccolte ma, soprattutto, alla riduzione dei pascoli e dei terreni sfalciati. Lungo il percorso ne sono stati incontrati meno di una decina di esemplari.
Altre specie interessanti, anche non floristiche, legate alle montagne più alte dell’Appennino ligure-piemontese possono essere trovate nei crinali dell’Alta Val Borbera: tra queste due piccoli ortotteri molto appariscenti per i suoni emessi con lo sfregamento dei femori posteriori. Nella foto sopra lo Stauroderus scalaris o Cortippo rumoroso, specie montana dell’Europa e dell’Asia rarissima nell’Appennino, deve il suo nome volgare al forte suono prodotto dal canto.
Nella foto sopra un altro piccolo insetto molto raro nell’Appennino settentrionale, lo Stenobothrus lineatus, abbondante sulle nostre montagne solo in Alta Val Borbera.
Di eccezionale interesse è stato l’avvistamento, fatto da Laura Gola, di un esemplare di Grifone proveniente dalla Val Boreca e diretto verso Marcarolo. Altro avvistamento ornitico degno di nota è stato quello di due maschi cantori di Spioncello, passeriforme raro in Appennino e la cui eventuale nidificazione andrà accertata.
La prossima escursione botanica, curata da Mario Calbi, è prevista per domenica 25 giugno, con partenza dal valico di San Fermo alle ore 10 e itinerario verso i Monti Buio e Antola.
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