Appennino News

5 x 1000 per la ricerca scientifica delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese 


Contribuirai alla ricerca scientifica sul biancone (Circaetus gallicus) e sugli uccelli migratori in ambiente appenninico

Basta una firma e il codice fiscale dell’ente 01550320061 

Come ogni anno è arrivato il periodo nel quale è possibile fare la dichiarazione dei redditi.

La data unica entro la quale presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno fiscale 2020 è il 30 settembre 2021.

La destinazione del 5 per mille può essere espressa mediante la consegna dell’allegato unico presente nel modello CU 2020 che va consegnato per la presentazione della dichiarazione dei redditi ex Modello Unico Persone Fisiche o modello 730.

Per destinare il proprio 5×1000 dell’IRPEF alle Aree Protette dell’Appennino Piemontese è necessario scrivere il codice fiscale dell’ente di gestione 01550320061 e porre la propria firma nel riquadro “FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELLA UNIVERSITÀ”.

ATTENZIONE: per la donazione del proprio 5×1000 alle Aree Protette dell’Appennino Piemontese non utilizzare la casella “SOSTEGNO DEGLI ENTI GESTORI DELLE AREE PROTETTE” perché esclusivamente destinata ai Parchi Nazionali.

ISTRUZIONI PER MODELLO 730 – CLICCA PER INGRANDIRE
ISTRUZIONI PER MODELLO UNICO – CLICCA PER INGRANDIRE

APPROFONDIMENTO

Il biancone (Circaetus gallicus), simbolo del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, è, tra i rapaci che si stagliano nel cielo dell’Appennino piemontese, uno dei più riconoscibili. Nella parte inferiore è bianco con barrature scure e il suo caratteristico modo di volare è peculiare: intercala ampie e lente battute a planate o voli in posizione di “spirito santo” immobile nel cielo con le ali aperte.

Ha dimensioni medio/grandi (180/190 cm di apertura alare) e del peso di circa 2 kg. Abile volatore, è un migratore che sverna nel continente africano per poi giungere in primavera (a marzo) in Europa. Alcune caratteristiche rendono il biancone un rapace “speciale”, a partire dalla sua dieta costituita quasi esclusivamente da rettili, in particolare da ofidi, per cui viene identificato come “l’aquila dei serpenti”. Sul territorio dell’Appennino nidifica esclusivamente su conifere ed in particolare su pino nero e pino marittimo, in aree all’apparenza impervie e di difficile accesso. La femmina depone un solo uovo all’anno che viene covato da entrambi i genitori per circa 42/45 giorni. Dopo la schiusa il piccolo “pullo” passerà ancora 70 giorni prima dell’involo. All’inizio di Ottobre la coppia con il giovane, ormai in grado di volare, torna nel continente africano percorrendo anche 4000 Km.

Alquanto schivo nei confronti dell’uomo, il biancone è molto sensibile ai disturbi antropici (tagli boschivi, mezzi fuoristrada, eccessivi rumori). Sull’Appennino ligure-piemontese, l’attuale consistenza è di almeno 50/60 coppie nidificanti, ma la specie in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole ed è ritenuta rara. Le modifiche delle pratiche agro-pastorali e l’abbandono dei prati-pascolo, con conseguente aumento delle zone forestali, sono i principali fattori limitanti per questo rapace.

La ricerca scientifica oggetto di contributo 5 x 1000 ha l’obiettivo di monitorare e studiare il biancone al fine di elaborare specifiche misure “specie-specifiche” di conservazione e di tutela del suo ambiente. 

Il progetto prevede due fasi: la prima consiste nell’individuazione e il monitoraggio dei siti riproduttivi nel Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e nel suo immediato intorno; per la seconda fase la ricerca sarà dedicata allo studio degli aspetti ecologici ed etologici quali le abitudini alimentari, il successo riproduttivo, i periodi di migrazione, anche in relazione  ai cambiamenti climatici.