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Le Aree Protette dell’Appennino Piemontese per la digitalizzazione e la massima trasparenza

L’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, nell’ambito della transizione digitale programmata per le Pubbliche Amministrazioni da AGID (Agenzia per l’Italia Digitale), ha intrapreso un programma di adeguamento e aggiornamento dei sistemi informatici in grado di armonizzare la gestione della documentazione amministrativa e contabile, in una prospettiva di maggior efficienza e contenimento della spesa.

Le linee guida sono quelle del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (2020-2022), che è lo strumento programmatico di AGID per la trasformazione digitale nazionale, operando sulla Pubblica Amministrazione.

L’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese, in questo contesto, ha recentemente rinnovato le postazioni di lavoro elevando lo standard dei sistemi operativi a Windows 10, sostituendo una cospicua parte di pc da scrivania con portatili di nuova generazione decisamente più adatti alle nuove esigenze tecnologiche e alla richiesta di mobilità, anche in smart-working. Sono stati a tal fine anche introdotti sistemi di conservazione (storage) e di duplicazione dei dati locali per favorire il passaggio successivo alla tecnologia cloud. 

L’inizio del processo di trasformazione digitale dell’ente risale a più di 5 anni fa con l’acquisizione dell’applicativo Folium, utilizzato per la protocollazione e la fascicolazione dei documenti, interamente progettato per il cloud regionale al quale si affianca il Bilancio, la rilevazione presenze e gli stipendi, una realtà funzionante ed operativa con regole ora ritenute innovative.

Il sito internet istituzionale, recependo la normativa sulla trasparenza, da diversi anni, viene aggiornato non solo nella parte dedicata alle attività dell’ente e alle informazioni per il turista, ma anche con la pubblicazione di tutte le comunicazioni previste dalla normativa sulla trasparenza.

E’ stato attivato, ben prima dei termini di legge, il sistema PiemontePAY, il portale dei pagamenti della Regione Piemonte che risponde agli standard di pagoPA, consentendo ai cittadini di pagare i servizi con maggior facilità e minori costi.

L’ente è stato tra i primi in Piemonte a intraprendere la strada della massima trasparenza e fruibilità di alcune attività istituzionali grazie all’utilizzo di applicazioni open source con le quali vengono trasmesse in diretta su youtube le riunioni del Consiglio e i webinar organizzati dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese.

L’adozione di un piano di trasformazione al digitale ha consentito all’ente, inoltre, di ampliare l’orizzonte degli applicativi e di rendere più sicuri i processi ed gli archivi grazie ad un’attenta programmazione.

Sono molti gli enti pubblici che hanno innovato la loro strategia adottando soluzioni applicative in “cloud”, termine inglese che significa “nuvola” il quale rappresenta lo spazio di archiviazione personalizzato accessibile, utilizzando Internet, in qualsiasi momento e in ogni luogo.

Nel rispetto delle indicazioni normative, che prevedono che gli enti pubblici possano acquisire servizi Cloud esclusivamente dai Service Provider qualificati, le Aree Protette dell’Appennino Piemontese hanno identificato il CSI Piemonte come partner strategico. 

Il CSI (Consorzio per il Sistema Informativo) è un ente strumentale della Regione Piemonte, che ha la finalità generale di mettere a disposizione degli Enti e delle organizzazioni consorziate, attraverso la creazione di un organico sistema informativo regionale, i mezzi per il trattamento automatico dei dati oggi indispensabili a ciascuno di essi per conseguire i rispettivi fini istituzionali nei campi della programmazione, della ricerca, della didattica e della gestione operativa. 

Il CSI è l’unico soggetto pubblico italiano inserito nel marketplace internazionale degli operatori Cloud del “Catalogo dei servizi Cloud qualificati per la PA”, pubblicato da AGID, in grado di esprimere livelli di eccellenza organizzativa, sicurezza, performance, scalabilità, interoperabilità, portabilità e conformità legislativa.

L’evoluzione digitale delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese si fonda sulla sicurezza dell’infrastruttura “Nivola”, il cloud della Regione Piemonte, per la conservazione e il salvataggio della documentazione dell’Ente nel rispetto dei più rigorosi standard di progettazione e gestione dei dati previsti dal Regolamento europeo generale per la protezione dei dati personali 2016/679 (GDPR) e dalle norme che prevedono la trasparenza e l’accessibilità nei confronti degli atti e delle scelte per l’utilizzo del denaro pubblico.

Seguendo le indicazioni AGID le Aree Protette dell’Appennino Piemontese hanno utilizzato un software a riuso open source per la gestione degli adempimenti dell’AVCP (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture) che ha reso disponibile la provincia di Cremona; è stato creata una infrastruttura collaborativa utilizzando il software open source di nextcloud che ha consentito di replicare gli archivi presenti nelle sedi dell’ente e nel cloud Nivola, con la possibilità quindi di operare sia dall’ufficio che in smart working, rendendo immediatamente operativi i dipendenti anche durante le restrizioni imposte dal covid.

L’ente inoltre ha aderito ad una suite gestionale completa e modulare offerta dal CSI, denominata “Piemontefacile Bukè” che consentirà una maggiore integrazione tra gli applicativi di protocollo, atti, fascicolazione, conservazione digitale e pubblicazioni per la trasparenza, in modo da snellire i procedimenti degli operatori e ridurre i tempi di lavorazione. L’applicazione “Atti e Albo on line” consente la gestione informatizzata e remotizzata su piattaforma web dell’ente per quanto riguarda la pubblicazione degli atti; “Protocollo” garantisce la gestione e la conservazione dei documenti; “Contabilia” viene utilizzata per la contabilità finanziaria e la fatturazione elettronica.

La completa transizione digitale per un ente come quello delle Aree protette dell’Appennino Piemontese non è così semplice: nei territori montani e pedemontani, infatti, non sempre la connessione internet, ormai indispensabile per qualsiasi attività, garantisce la necessaria efficienza. Nei prossimi anni sarà determinante quindi lo sviluppo della Rete RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale) che potrà consentire un miglioramento delle performance e del grado di ridondanza degli accessi garantendo l’elevato standard di sicurezza necessario.

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