Oggi nell'Appennino

I funghi, escursione del Prof. Orsino

L’escursione sui funghi del 14 ottobre 2012 è stata di grande interesse: più di 90 specie sono state illustrate dal Prof. Francesco Orsino, esperto micologo. Nella foto sopra viene mostrato Hygrophorus russula – Agarico vinato o Giandulin, molto apprezzato per preparazioni sott’aceto o sott’olio.

Questi minuscoli funghi, appartenenti alla famiglia delle Tricholomataceae, vivono sui muschi che crescono sulla cortecce degli alberi e sul terreno. Una ricerca sui funghi che vivono nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo viene condotta da alcuni anni dal Prof. Orsino e dalla Prof.ssa Dameri, nella primavera del 2012 la lista era composta da più di 500 specie e da allora se ne sono aggiunte altre tra cui la piccola Omphalina sp.

L’avvicinamento che consente la macro fotografia apre un mondo che di solito l’occhio umano ignora. Nella foto sotto Omphalina sp. vista con una prospettiva meno ravvicinata, più simile a quella percepita da un osservatore non munito di adeguata lente d’ingrandimento.

Tra le specie commestibili e apprezzate (la maggior parte delle specie edibili viene spesso ignorata dai cercatori e tra queste ve ne sono di veramente eccellenti – per esempio il coprino, di cui già parlammo in un precedente articolo) Clitocybe nebularis, nel dialetto locale chiamato pevèn, occupa un posto importante.

Clitocybe nebularis (foto sopra) va consumato dopo adeguata cottura o essicazione.
Una specie simile genera confusioni a volte pericolose: si tratta di Entoloma lividum il quale, pur non essendo mortale provoca intossicazioni a volte anche gravi.

Entoloma lividum (foto sopra) al pari di molte altre specie, può essere riconosciuto anche per l’odore caratteristico di farina guasta. Un controllo della parte inferiore del cappello, però, permetterà di sciogliere ogni dubbio: le lamelle, color rosa / ruggine non decorrono verso il gambo ma si interrompono bruscamente.

Parte inferiore del cappello di Entoloma lividum (foto sopra).

Le lamelle di Clitocybe nebularis (foto sotto) decorrono sul gambo.

Nella carta sotto, in verde, il percorso fatto durante l’escursione del 14 ottobre 2012.

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