Oggi nell'Appennino

Il formicaleone

Palpares libelluloides (Linnaeus, 1764) è un insetto dell’ordine dei Neurotteri, appartenente alla famiglia dei Myrmeleontidae, volgarmente chiamati formicaleoni per la pratica predatoria delle larve nei confronti delle formiche.

Il nome specifico “libelluloides” è dovuto alla somiglianza tra questa specie e le libellule.
L’affinità tra formicaleoni e libellule, però, si ferma solo alla prima impressione queste ultime, infatti, appartengono all’ordine degli Odonati e sono perciò molto lontane dal punta di vista sistematico – evolutivo.
In realtà, almeno dal punto di vista del regime alimentare, le differenze tra Odonati (libellule) e Myrmeleontidae (formicaleoni) si manifestano più allo stadio adulto che a quello larvale: le libellule continuano ad essere predatrici durante tutte le fasi della loro vita mentre i formicaleoni, da adulti, diventano “vegetariani”, cibandosi di polline o di sostanze zuccherine contenute nei vegetali.

Il formicaleone è una specie a distribuzione centrata nel bacino del Mediterraneo e le segnalazioni per il Piemonte sono relative alle aree più termofile.


Nella mappa sotto (tratta da: Ruffo S., Stoch F.(eds.), 2005. Checklist e distribuzione della fauna italiana. Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 2 serie) la distribuzione della specie al 2005 nell’Italia centro-settentrionale.

Dove può essere osservato nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo?
Il sentiero che dal Lago della Lavagnina porta al Valico Eremiti, ad esempio, è uno dei luoghi dove è possibile incontrarlo.
Di seguito una breve descrizione del sentiero suggerito.
Dalla diga del Lago della Lavagnina – raggiungibile in 15′ dal casello di Ovada, autostrada A26 – dapprima una sterrata, poi un sentiero, fiancheggiano in sponda destra il Lago della Lavagnina e poi il tratto terminale del torrente Gorzente.
Prima della confluenza con il Rio degli Eremiti, dopo circa 1h di cammino, spettacolari gole scavate dal fiume rendono il paesaggio molto suggestivo (da qui, con una deviazione fuori sentiero di 500 m risalendo il fiume Gorzente, si possono raggiungere le più spettacolari “marmitte dei giganti” del Parco: profondi e regolari solchi scavati dalla forza dell’acqua nel corso dei millenni).
Raggiunto il Rio Eremiti, dapprima in destra idrografica, poi, dopo un facile guado, sulla sinistra, una breve ma ripida salita conduce al valico degli Eremiti (2h dalla partenza, dislivello 250 m) dove l’amenità dei prati sfalciati contrasta con l’aspra montagna che incombe: il Monte Tobbio.

Nel ritaglio di mappa sotto l’area dove è possibile incontrare il formicaleone e il sentiero proposto, Lago della Lavagnina – Valico Eremiti.

Le abitudini crepuscolari del formicaleone, però, ne rendono spesso difficile l’individuazione. Se disturbato si allontana con un caratteristico volo scomposto, che richiama l’attenzione anche dell’osservatore meno attento: un modo per vederlo consiste nel muoversi tra le erbe basse, ai margini del sentiero cercando di scorgerlo tra la vegetazione.

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