PARCHI DA GUSTARE – III Edizione della Festa dell’Appennino – Ven. 28, Sab. 29 e Dom. 30 Settembre
‘Parchi da gustare – edizione 2018‘ è un progetto ideato dal Settore Biodiversità e Aree Naturali della Regione Piemonte che ha portato l’importanza della biodiversità ‘a tavola’ e ha promosso i prodotti enogastronomici e le ricette dei Parchi del Piemonte.
Nell’ambito di PARCHI DA GUSTARE le Aree Protette dell’Appennino piemontese organizzano, venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 Settembre, la III edizione della Festa dell’Appennino che coinvolgerà tutti i ristoratori del Parco Capanne di Marcarolo e della Riserva del Neirone con la proposta di menù tradizionali cucinati con prodotti locali e stagionali, nonché il noto “prodotto bandiera” delle Aree protette dell’Appennino Piemontese: la formaggetta delle Capanne, prelibatezza di latte vaccino realizzato seguendo la ricetta locale, emblema della gestione sostenibile del territorio montano di quest’angolo di Appennino in cui si trovano le due Aree naturali.
Anche le Aree protette dell’Appennino piemontese, come gli altri parchi naturali della regione, sono contro lo spreco alimentare e, aderendo al progetto ‘Parchi da gustare’,omaggeranno i ristoratori locali del pratico eco-box “Avanzo&Mangio“, consegnato ai propri avventori per godersi a casa gli avanzi lasciati nel piatto. Degustare, quindi, il ‘Menu del Parco’, offerto con i prodotti del territorio e cucinato con ricette locali, ha significato anche avere a cuore la salvaguardia della natura e le sue risorse.
Gli appuntamenti nell’Appennino piemontese chiudono questa edizione di ‘Parchi da Gustare’ sulla quale la Regione e le Aree naturali piemontesi continueranno a lavorare: è prevista infatti la realizzazione di un data base per il censimento dei prodotti, dei produttori e dei ristoratori delle Aree naturali del Piemonte e la realizzazione di una App consultabile da smartphone e tablet.
Un logo di provenienza – con la stesura di un disciplinare per i produttori e ristoratori che vorranno utilizzarlo – verrà assegnato dalla Regione Piemonte a coloro che vorranno distinguersi per l’adozione di sistemi produttivi sostenibili e rispettosi dell’ambiente, nella convinzione che la qualità di un territorio si rifletta anche nella qualità dei suoi prodotti e che preservare significhi tutelare un patrimonio di produzioni rispettose della tradizione e dell’ambiente.
Leggi la pagina dedicata all’iniziativa MENU’ DEL PARCO della rivista del Parchi piemontesi Piemonte Parchi
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Siamo andati a “curiosare” un po’ per sapere quali sono i piatti tipici che i ristoratori locali proporranno in occasione della Festa dell’Appennino in programma
- PRESENTAZIONE PARCHI DA GUSTARE 2018
- PRESENTAZIONE MENU’ DEL PARCO
- ARTICOLO DI PIEMONTE PARCHI
- PUBBLICAZIONE PIEMONTEPARCHI “PARCHI DA GUSTARE – I PRODOTTI”
- PUBBLICAZIONE PIEMONTEPARCHI “PARCHI DA GUSTARE – LE RICETTE”
Di seguito riportiamo un piccolo “assaggio” di quello che potrete gustare in quell’occasione.
ANTICA TRATTORIA DEGLI OLMI (CAPANNE DI MARCAROLO) e il piatto tradizionale delle feste di capanne di Marcarolo: lo stufato di capra
L’Antica Trattoria degli Olmi in Frazione Capanne di Marcarolo, nel Comune di Bosio (AL), rappresenta un simbolo legato alla storia ed alle tradizioni del luogo e delle persone che lì sono nate e cresciute.
Il piatto che verrà proposto in occasione della Festa dell’Appennino è quello tradizionale di Capanne di Marcarolo in occasione delle feste : lo stufato di capra.
Lo stufato o spezzatino di capra viene preparato ancora sulla stufa a legna come una volta; occorrono almeno quattro ore di cottura per un buon risultato.
La capra, inoltre, come ci spiega il titolare dell’Antica Trattoria degli Olmi, deve avere almeno tre – quattro anni, poiché se l’animale fosse più giovane, la carne risulterebbe troppo morbida e si sfalderebbe presto.
Anticamente, questo piatto, alle feste del territorio, veniva consumato anche alle 16,00 del pomeriggio, proprio per onorare meglio la festa.
CASCINA CIRIMILLA (LERMA) e i piatti a base biologica con carne della razza bovina locale – la montagnina
La Cascina Cirimilla di Lerma propone un menù del territorio con prodotti del territorio di esclusiva produzione propria, carne compresa (“dall’allevamento alla tavola” come ci dice il proprietario della Cascina) .
I piatti proposti sono:
antipasti della casa: salumi di produzione propria (prosciutto cotto, pancetta, coppa, lardo), insalata russa, tortini di verdure o frittatine, peperoni in agrodolce
primi: ravioli, tagliolini (al ragù, ai funghi, al pesto), lasagne al forno
secondi: base di carne di produzione propria, arrosto, brasato, cima, coniglio alla ligure, carpaccio con verdure di stagione
dolci della casa
La Cascina possiede e alleva i bovini di razza “montagnina” (tortonese-varzese) la cui carne è pregiata e gustosa frutto di un allevamento al pascolo e alimentazione su base biologica (fieno biologico, cereali biologici – orzo, mais, favino).
RISTORANTE JOLLY (MORNESE) e i ravioli al tuccu
Propongono i ravioli con la ricetta tradizionale locale :
Prodotto principale: Matamà di manzo o castrato
Ingrediente per il tuccu (sugo di carne alla genovese): Matamà di manzo o castrato – Burro – Cipolla – Carota – Sedano – Alloro – Sale – Vino rosso – Conserva di pomodoro
Preparazione del tuccu: Rosolare la carne nel burro. Cuocere cipolla, carota e sedano a pezzi con una foglia di alloro. Tritare e aggiungere alla carne. Aggiungere sale, vino rosso, lasciare sfumare quindi aggiungere la conserva di pomodoro. Lasciar cuocere lentamente a lungo aggiungendo acqua o brodo.
Ingredienti ripieno: Tuccu – Salsiccia – Mollica di pane – Burro – Formaggio grattugiato – Uova – Borraggine – Scarola – Maggiorana – Sale
Preparazione ripieno: Tritare la carne del tuccu che si userà per condire i ravioli. Cuocere la mollica di pane bagnata nel latte con il burro fino a che diventa una crema. Aggiungere salsiccia, formaggio grattugiato, uova, borragine e scarola bollite e tritate, maggiorana e sale.
Preparazione pasta: Farina, uova, acqua tiepida
OSTERIA PIEMONTEMARE (GAVI) e la vera cucina tradizionale, ormai quasi dimenticata
L’osteria Piemontemare a Gavi, accanto alle classiche proposte quali ravioli, corzetti, tajarin, torta di riso di Bosio, il pesto al mortaio, propone diversi piatti recuperati dalla tradizione, ormai quasi dimenticati.
Ne sono un esempio i fritti nell’ostia, i colli di gallina ripieni, la tartrà, le lasagne alla Zerbetta e il brandacujun.
La ricetta dei colli di gallina ripieni prevede il ripieno a base di vitello, cervella, laccetti, uova, parmigiano, mortadella, piselli, cipolle, carote, mollica di pane, latte, maggiorana; pesto e bagnetto verde: basilico, pinoli, parmigiano, pecorino, olio, aglio, sale, prezzemolo, aceto, capperi, acciughe.
Una volta, quando bolliva in pentola una gallina, o era malata la gallina o era malato il contadino…oppure era arrivato qualcuno ad esigerla! Per questo al villano restavano spesso le parti meno nobili che, sapientemente e pazientemente cucinate, originavano portate dal sapore unico. Immancabile in questo piatto della tradizione povera il bagnetto verde magro.
Nella nostra versione serviamo anche il pesto alla moda antica, che differisce dal pesto odierno per la presenza dell’aceto, indispensabile conservante nei tempi passati.
Fare un soffritto con cipolla, carote e sedano battuti, aggiungere il burro e la carne di vitello, sfumare con vino bianco e un bicchierino di marsala secco.
Unire l’alloro e in seguito i filoni di vitello, la cervella, la mortadella e terminare la cottura aggiungendo sale, pepe, maggiorana fresca e brodo se necessario.
Una volta freddo, passare il tutto nel tritacarne, aggiungere la mollica di pane ammollata nel latte, i piselli lessati, le uova, le carote, due fette di mortadella tagliate a dadini finissimi, abbondante parmigiano. Riempire i colli con questo composto, legarli e cuocerli in forno a 120° per un’ora e mezza, poi a 230° per 20 minuti.
CIRCOLO ASSOCIATIVO BAITA RIO GORZENTE (CAPANNE DI MARCAROLO) e la formaggetta delle Capanne, i maltagliati alle castagne e il pesto al mortaio
Passando invece ai prodotti e ai piatti proposti dal Circolo Associativo Baita Rio Gorzente, il menù prevede i formaggi di Cascina Saliera di Capanne di Marcarolo, i ravioli, gli gnocchi con il pesto al mortaio, i maltagliati di farina di castagne, il minestrone, la torta di riso di Bosio e la trippa.
Ricetta maltagliati con farina di castagne : 200 gr. farina di castagne, 200 gr. farina di grano duro, 1 uovo, acqua e sale
Impastare gli ingredienti e stendere il composto con un mattarello rigorosamente di legno, le sue venature, infatti, lasciano una porosità alla pasta che permette al condimento di aderire meglio. Tagliare a mano con un coltello non regolarmente…chi lo fa con la macchina sbaglia!!
Condimento ideale dei maltagliati è il pesto al mortaio.
AGRITURISMO CA’ BENSI – AL CHIAR DI LUNA (TAGLIOLO MONFERRATO) e gli agnolotti tradizionali e la rollata di coniglio disossato
L’Agriturismo “Ca’ Bensi – Al chiar di luna” a Tagliolo Monferrato, propone piatti della tradizione quali agnolotti e rollata di coniglio disossato.
L’azienda possiede piccoli animali da cortile, quali galline, conigli, tacchini. La produzione della pasta fresca è totalmente in proprio, così come la carne bianca proviene per intero dall’azienda stessa.
Le carni rosse, invece, come ci spiega la Sig.ra Daniela, titolare dell’agriturismo, vengono acquistate integralmente da un’azienda del territorio, Cascina Luvi di Facchino Giorgio a Trisobbio.
RISTORANTE VULTABIA (VOLTAGGIO) e la torta di farina di castagne dell’essiccatoio di Voltaggio, l’unico ancora attivo del Piemonte
I menù proposti comprendono:
– Torta con farina di castagne e granella di nocciole. Questa torta viene da noi prodotta con la farina dell’essiccatoio di Voltaggio, l’unico ancora attivo del Piemonte
– Torta di riso di Voltaggio
– Gelato prodotto col latte della cooperativa Acquestriate di Voltaggio
– Amaretti morbidi di Voltaggio
ELENCO DI TUTTI I RISTORATORI ADERENTI ALL’INIZIATIVA PARCHI DA GUSTARE