Oggi nell'Appennino

25 febbraio fiorisce l’Erica carnea

Erica carnea

L’Erica carnicina (Erica carnea L.) appartiene alla famiglia delle Ericacee e insieme al Brugo (Calluna vulgaris (L.) Hull – B.), caratterizza in maniera marcata il paesaggio per il colore rosa, quasi violetto, delle sue infiorescenze tubiformi.
Si distingue dal Brugo per la fioritura precoce (quest’ultimo fiorisce a fine estate) e per le foglie aghiformi, non appressate tra loro.
Un brugo a fioritura tardo invernale, quando il terreno è ancora in parte coperto di neve, sarà sicuramente un’Erica carnicina, chiamata per questo anche Brugo delle nevi.
Insieme alla Radica (Erica arborea L.) e alla rara e localizzata Erica da scope (Erica scoparia L.), è una delle tre specie del Genere ‘Erica’ che vive nel Parco e l’unica a protezione assoluta (allegato A, L.R. 32/1982).
Erica carnea L. vive nelle montagne dell’Europa meridionale, è comune sulle Alpi Orientali e Centrali ma diventa più rara in quelle Occidentali; scende lungo la dorsale Appenninica ma si ferma alle cime della Toscana.
La presenza di Eriche a gravitazione montana e di Eriche tipiche della fascia mediterranea (Erica arborea L. raggiunge proprio qui il limite settentrionale del suo areale), in luoghi con differenti caratteristiche ma molto vicini tra loro, è testimonianza della grande ricchezza ambientale che il Parco custodisce.


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