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BUONE NOTIZIE PER LA TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA IN PIEMONTE

Nell’ultimo incontro del tavolo tecnico di coordinamento del Centro di Referenza Regionale Erpetofauna sono stati presentati i dati 2018-2020 del Centro Emys Piemonte

Centosettantacinque testuggini nate e allevate nel Centro Emys Piemonte (CEP) per la successiva reintroduzione in natura e rispettivamente: 10 uova schise nel 2016; 42 nel 2017; 48 nel 2018; 54 nel 2019 e 21 nel 2020. Questi i confortanti risultati comunicati da Riccardo Cavalcante, direttore del CEP, nell’ultimo incontro del tavolo tecnico di coordinamento del Centro di referenza regionale “Erpetofauna”, riferiti ai primi 4 anni di attività, dal 2016 al 2020. 

Il Centro Emys Piemonte è nato nel 2016 dall’iniziativa di un gruppo di erpetologi e naturalisti, in collaborazione con l’Associazione Docet Natura; si trova nella frazione di Castell’apertole del comune di Livorno Ferraris (VC) nelle vicinanze della Riserva Naturale di San Genuario.

Il CEP si è specializzato infatti nella riproduzione in un ambiente protetto della Emys orbicularis, l’unica testuggine palustre endemica presente sul territorio nazionale, al fine di sopperire allo scarso successo riproduttivo in natura riscontrato in regione Piemonte negli ultimi anni. Le giovani testuggini vengono allevate fino al quarto anno di età per poi essere rilasciate, nell’ambito di specifici progetti di reintroduzione, realizzati in collaborazione con l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, che prevedono interventi di riqualifica ambientale e creazione di nuovi siti, sulla base di studi di fattibilità.

Le principali minacce per la specie e la protezione internazionale

Le principali minacce per la specie sono la riduzione e la frammentazione dell’Habitat, dovuto al prosciugamento delle zone umide e alla regimazione dei corsi d’acqua, il progressivo inquinamento delle acque, soprattutto con sostanze tossiche quali gli insetticidi e diserbanti, la rapida espansione agricola ed edilizia, l’alterazione degli ecosistemi e la competizione con specie esotiche invasive. 

Emys orbicularis è considerata una specie a rischio di estinzione e per questo è protetta nella maggior parte delle nazioni in cui è presente; è inserita nella lista rossa dei vertebrati della IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, è tutelata dalla Direttiva Comunitaria 92/43 detta “Direttiva Habitat” ed è inserita nella Convenzione di Berna del 1979 per la protezione della fauna europea.  

La testuggine palustre europea

In Italia la Emys orbicularis è presente su quasi tutto il territorio nazionale compresa la Sardegna ad esclusione della Valle d’Aosta e del Trentino. In Sicilia invece è presente la specie Emys trinacris scoperta nel 2005 quando un’indagine genetica ha differenziato le popolazioni siciliane ascrivendole ad una specie nuova per la scienza,

In Piemonte la distribuzione è circoscritta ad una fascia più o meno ampia di territorio pianeggiante lungo il fiume Po, dal cuneese settentrionale fino al confine lombardo

La testuggine palustre europea è molto legata all’ambiente acquatico e frequenta gli ambienti terrestri solamente per la nidificazione o per compiere brevi migrazioni, a causa del prosciugamento dei corpi idrici. Gli ambienti ideali per la specie sono costituiti da lanche, paludi, prati allagati, canali e bacini lacustri non troppo ampi. Inoltre la Emys orbicularis predilige ambienti con ricca vegetazione e un discreto intrico di radici. Un mosaico di canali, marcite, paludi e boschi igrofili caratterizzati da ontani, salici e altre essenze legate all’acqua costituiscono l’habitat perfetto.

E’ un animale diurno, il cui periodo di attività varia a seconda di fattori ambientali, latitudine e quota. In Italia settentrionale il periodo di attività ha inizio a marzo e finisce in ottobre, nell’Italia centro-meridionale il periodo si allunga, iniziando a fine gennaio e terminando in novembre. 

Durante il periodo di attività le testuggini trascorrono molte ore della giornata riscaldandosi al sole sulle rive, su isolotti, su cumuli di materiale galleggiante o su tronchi rivieraschi o sporgenti dall’acqua. I giovani sono prevalentemente carnivori e si cibano di adulti e larve di insetti, girini e chiocciole acquatiche, mentre gli adulti integrano la loro dieta con notevoli quantità di materiale vegetale; le alghe verdi filamentose costituiscono fino al 60% della  loro dieta, integrate con piante palustri, anellidi, larve di libellule, ragni, anfibi (larve e adulti), e piccoli pesci

La fase di svernamento o di latenza invernale avviene, da ottobre a marzo, sul fondo di pozzi, canali, stagni e anche sulla terraferma dove la testuggine palustre si infossa  in prossimità di zone umide.

In primavera, subito dopo l’uscita dal letargo, inizia la fase di accoppiamento; nel periodo estivo di giugno-luglio c’è la ricerca dei siti riproduttivi e la deposizione delle uova. La schiusa delle uova avverrà da metà settembre fino alla fine di ottobre

L’accoppiamento avviene, nella maggior parte dei casi, in acqua tra marzo ed aprile. La maturità sessuale i maschi la raggiungono a 7/8 anni, mentre le femmine a 10/11 anni

Per la riproduzione le femmine compiono spostamenti che arrivano fino a 1 km dal corpo idrico per raggiungere il sito idoneo alla deposizione. 

Il nido è realizzato ad una profondità media di 10 cm e con una camera di incubazione di un diametro variabile da 5 a 9 cm a seconda del numero di uova

Il numero di uova deposte, da un minimo di minimo di 3 e un massimo di 12, varia a seconda della grandezza delle femmine e della latitudine, così come il numero di deposizioni per anno. Popolazioni nordiche depongono una volta ogni due anni e popolazioni più meridionali anche due volte all’anno.

Il periodo di incubazione in aree mediterranee è di circa 80/180 giorni. La schiusa avviene in occasione dei violenti acquazzoni di fine estate e autunnali, oppure nella primavera successiva. Quando nascono i piccoli misurano 30/40 mm e pesano 4/6 grammi. Molto interessante è la determinazione del sesso dei nascituri: al di sotto dei 28 °C si avranno tutti maschi, al di sopra dei 29° si avranno tutte femmine.

Le dimensioni medie di una testuggine palustre adulta variano dai 15 ai 25 cm con un massimo (quasi sempre le femmine) di 30 cm e un peso medio da 250 g a 1 kg.

Il carapace (la porzione dorsale dello scudo) si presenta piuttosto appiattito, se confrontato con quello delle testuggini terrestri, e particolarmente liscio. La colorazione è abbastanza variabile ma, tendenzialmente, si presenta scuro (nero-bruna) con picchiettature e ornamentazioni a raggiera, di colore variabile dal giallo all’arancione, che partono dal centro di ogni scuto. In linea di massima le popolazioni più nordiche hanno colorazioni più scure mentre quelle più meridionali tendono ad essere più chiare.

Il piastrone (la porzione ventrale dello scudo), si presenta solitamente giallo, con porzioni più o meno ampie di colore nero (solitamente è più frequente nei maschi). Nelle popolazioni piemontesi inoltre non è insolito trovare individui con piastrone tendente al rosso

Esiste un dimorfismo sessuale evidente nella specie: oltre alle dimensioni maggiori delle femmine, esistono altre caratteristiche peculiari che permettono di distinguere facilmente il sesso: il piastrone del maschio è concavo per adattarsi alla forma convessa del carapace della femmina durante l’amplesso, mentre nella femmina è piatto per avere più spazio per lo sviluppo delle uova; gli scudi cornei vicini alla coda, nel maschio, hanno una forma concava a V mentre nella femmina formano un bordo più rettilineo; la coda nella femmina è più affusolata e la cloaca è più vicina alla base della coda, mentre nel maschio la coda è più spessa e la cloaca è più distale.

La Emys, come tutte le tartarughe, è una specie molto longeva; in natura può vivere fino a 40 anni, in cattività può vivere oltre i 60 anni. E’ stato riportato il caso di un esemplare ospitato in un giardino della Francia meridionale vissuto in cattività oltre 120 anni.