Appennino News

Cammino del PiemonteSud

Con cadenza quindicinale, a partire dall’inizio dell’anno, sono state pubblicate nella rubrica “Itinerari” di Piemonte Parchi, la rivista istituzionale on-line del Parchi della regione Piemonte, le descrizioni delle 19 tappe del Cammino PiemonteSud, da Capanne di Cosola, nel cosiddetto territorio “delle Quatto Province”, a Roccaverano.

clicca sulla cartina per ingrandire

Ora l’ente sta lavorando alla preparazione di uno Speciale cartaceo di Piemonte Parchi dedicato all’itinerario a lunga percorrenza del Cammino PiemonteSud nel quale saranno disponibili, oltre a tutte le descrizioni delle tappe, anche articoli di presentazione e box di approfondimento. 

Di seguito le tappe già pubblicate:

Tappa 1: Capanne di Cosola – Montaldo di Cosola

Tappa 2: Montaldo di Cosola – Cartasegna

Tappa 3 – il borgo fantasma di Connio

Tappa 4 – I mulini del Parco Alta Val Borbera

Tappa 5 – I panorami del valico di San Fermo

Tappa 6 – Le strade del Borbera

Tappa 7 – Dal Borbera allo Scrivia

Tappa 8 – Attraversando i paesaggi della Val Lemme

Tappa 9 – Le terre del Gavi

Tappa 10 – La magia del Tobbio

Tappa 11 – Le gole del Gorzente

Tappa 12 – Le miniere d’oro dei laghi della Lavagnina

Tappa 13 – L’alta Valle dell’Orba e il Santuario Madonna delle Rocche

Tappa 14 – Nei luoghi della Resistenza di Piancastagna

Tappa 15 – Nell’incantevole bacino del Rio Miseria

Tappa 16 – La valle del torrente Erro

Tappa 17 – Primo tratto dell’itinerario delle chiese campestri

Tappa 18 – Secondo tratto dell’itinerario delle chiese campestri

Tappa 19 – Le fasce terrazzate del territorio del Roccaverano DOP

Cammino PiemonteSud – Un percorso condiviso (l’esempio dell’Anello di Merana)

Il Cammino del PiemonteSud

Il Cammino del PiemonteSud è un itinerario ideato e promosso dalle Aree Protette dell’Appennino Piemontese nell’ambito di un progetto di turismo sostenibile e responsabile, attento all’impatto ambientale e rispettoso del territorio e della cultura locale.

Il percorso, suddiviso in 19 tappe, ha un grado di difficoltà “escursionistico” per cui è accessibile a tutti, purché adeguatamente attrezzati, ed è percorribile a piedi o in bicicletta.

Attraversa tutte le Aree Protette e i Siti Comunitari della Rete Natura 2000 del territorio dell’Appennino piemontese, dalle Valli Curone e Borbera – con la Zona Protezione Speciale (ZPS) “Dorsale Monte Ebro / Monte Chiappo”, la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, il Parco Naturale Alta Val Borbera con l’omonima Area Contigua e la ZSC “Strette della Val Borbera” – alle Valli Lemme, Gorzente e Piota – con il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Calanchi di Sottovalle, Rigoroso e Carrosio” – la Riserva naturale del Neirone, il Parco naturale/ZSC/ZPS “Capanne di Marcarolo”, per arrivare alle Langhe alessandrine-astigiane – con la ZSC “Bacino del Rio Miseria” e la ZSC “Langhe di Spigno Monferrato”.

Il camminatore potrà trovare boschi e praterie in cui sopravvivono piante e animali altrove estinti; torrenti di acqua limpidissima che scorrono incassati tra pareti ripide e scoscese; profumi di essenze alpine e mediterranee che si mescolano inebrianti in queste montagne a ridosso del mare; ma soprattutto potrà conoscere la storia, la cultura, le tradizioni e i prodotti di quest’angolo di Appennino, densi di sapori antichi e genuini.

Il Cammino del PiemonteSud e il Sentiero verde dei parchi piemontesi

Il Cammino del PiemonteSud potrebbe rappresentare il primo tratto del Sentiero Verde dei Parchi piemontesi il quale prevede, analogamente a quanto realizzato a livello nazionale con il Sentiero dei parchi proposto dal Ministero dell’Ambiente e dal CAI, la messa in rete del patrimonio sentieristico di tutte Aree protette della Regione Piemonte, dall’Appennino alle Alpi, con collegamenti ai parchi fluviali.

Una risposta ai cambiamenti climatici

Stiamo toccando con mano come la salute e il benessere dell’uomo siano strettamente legati alla vitalità e alla buona conservazione dei sistemi naturali. Per mantenere il pianeta in equilibrio e proteggere la biodiversità occorre maggior responsabilità nell’utilizzo delle risorse naturali. E per tutelare la biodiversità e la salute pubblica occorre promuovere stili di vita sostenibili. Così la buona conservazione e la giusta valorizzazione dei territori è indispensabile per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. In queste aree appenniniche fragili, marginali, ma ricche più che altrove di biodiversità, la sfida climatica è ancora più urgente per rispondere alle sfide globali della conservazione.