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Misure di Conservazione della Rete Natura 2000

Con DGR 54-7409 del 7 aprile 2014 la Regione Piemonte ha approvato le “Misure di Conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte”, suddivise in disposizioni generali, divieti, obblighi e buone pratiche. Con questo atto la Regione ha raggiunto un obiettivo stabilito dalla normativa comunitaria dal 2004 e che permette di evitare procedure d’infrazione costose in termini economici e di immagine.


Le Misure di Conservazione normano tutte quelle attività che possono avere un’incidenza significativa tale da compromettere lo stato di conservazione degli habitat e delle specie tutelate dall’Unione Europea.

Sono raccolte in Misure comuni a tutti i siti della Rete Natura 2000 (SIC, ZPS e ZSC), in Misure specifiche per SIC e ZPS e in Misure specifiche per ZPS.

In aggiunta sono previste specifiche Misure per tipologie ambientali della Rete Natura 2000 (Boschi, ambienti aperti, ambienti delle acque ferme e delle acque correnti, ambienti agricoli e altri ambienti).
Sono previste poi delle Misure apposite per la conservazione delle colonie di pipistrelli.

Rimandiamo ad una lettura del testo nella sua interezza, scaricabile da qui, per un quadro completo delle nuove regole ma, intanto, vediamo quali sono le disposizioni più salienti:
tutti i piani, programmi, interventi, progetti, attività e opere capaci di determinare – anche solo indirettamente – incidenze significative ad habitat o specie tutelate dall’Unione Europea devono essere sottoposti a procedura di valutazione d’incidenza.
Gli interventi, i progetti, le attività e le opere predisposti ed eseguiti in conformità alle Misure di Conservazione non devono essere sottoposte alla procedura di valutazione d’incidenza.
Segue poi un elenco degli interventi che, per la loro natura a ridotto impatto, non sono da sottoporre alla procedura di valutazione d’incidenza (manutenzione degli edifici; manutenzione delle infrastrutture lineari senza ampliamento dei tracciati; recinzioni ecc.).

Principali divieti comuni a tutti i siti della Rete Natura 2000:

uccidere o danneggiare specie tutelate dall’Unione Europea;
foraggiare gli animali;
eliminare gli elementi del paesaggio agrario (siepi, filari, alberi isolati ecc.);
introdurre organismi OGM;
addestrare i cani dal 1 gennaio al 1 settembre;
cacciare il cinghiale con più di 4 cani;
svolgere attività di circolazione di mezzi motorizzati fuoristrada;
praticare la caccia in data antecedente il 1 ottobre;
praticare la caccia da appostamento fisso.

Principali divieti per gli ambienti forestali:

percorrere il suolo con mezzi meccanici al di fuori della viabilità esistente;
Il pascolo in bosco;
interventi selvicolturali nel periodo di nidificazione dell’avifauna (dal 1 aprile al 15 giugno sotto i 1000 m; dal 1 maggio al 15 luglio sopra i 1000 m);
interventi di taglio a carico di habitat forestali di tipo prioritario per l’Unione Europea, in assenza della procedura di valutazione d’incidenza.
In questi ambienti vanno rilasciati ogni 2500 mq un albero maturo e uno morto di grandi dimensioni, con priorità tra quelli idonei alla riproduzione dell’avifauna.

Principali divieti per ambienti aperti:
sorvolo a quota inferiore a 500 m dal suolo con velivoli a motore per finalità turistico-sportive;
utilizzare prodotti fitosanitari su habitat di interesse conservazionistico.

Principali divieti per ambienti delle acque ferme, paludi e torbiere:
prosciugare, anche temporaneamente, le zone umide;
uso del munizionamento al piombo (in vigore dal 1 agosto 2015).

Principali divieti per ambienti delle acque correnti:
alterare significativamente il regime idrologico, la morfologia, lo stato di qualità ecologica e chimica dei corpi idrici superficiali;
uso del munizionamento al piombo (in vigore dal 1 agosto 2015).

Sanzioni amminitrative
Da 500,00 € a 5.000,00 € per le violazioni alle Misure di Conservazione.
Da
2.500,00 a 25.000,00 € per gli interventi e le opere realizzati in difformità da quanto disposto dai piani di gestione e dai piani di azione, oppure gli interventi e le opere eseguiti in assenza della procedura di valutazione di incidenza, in difformità dal giudizio di valutazione di incidenza o in contrasto con gli obiettivi specifici di tutela e di conservazione contenuti nelle schede descrittive delle aree della rete Natura 2000 e dei siti di importanza comunitaria proposti. Questa violazione comporta anche il ripristino, a carico del trasgressore.

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