Ultime

Capanne di Marcarolo diventa Zona Speciale di Conservazione – Decreto 21/11/2017 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare

Il territorio delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha ricevuto un ulteriore importante riconoscimento: il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha decretato, con atto del 21/11/2017, che il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Capanne di Marcarolo – IT1180026” acquisti la denominazione di Zona Speciale di Conservazione (ZSC) nell’ambito della Rete Natura 2000.

 

La nuova ZSC è l’unica della regione Piemonte appartenente alla regione biogeografica mediterranea. Il territorio del sito “Capanne di Marcarolo” è indubbiamente una meta turistica ottima per i visitatori alla ricerca di luoghi immersi nella pace dei boschi e dei corsi d’acqua dell’Appennino, con scorci panoramici che spaziano dalle Alpi occidentali fino al mare della Liguria, ideale in tutte le stagioni per piacevoli passeggiate o deliziosi ristori eno-gastronomici.

Tuttavia, al di là degli indubbi pregi estetici e ricreativi, il valore conservazionistico della ZSC è stato evidenziato attraverso approfonditi studi scientifici in atto a partire dal 2000 nell’ambito del “Progetto di Studio e Gestione della biodiversità in ambiente appenninico”, dai quali è emersa l’importanza di questo comprensorio nel quadro biogeografico mediterraneo: specie floristiche endemiche come il Cerastium utriense o Cerastio di Voltri, specie nuove per la scienza come i lepidotteri Coleophora marcarolensis e Elachista cabanella e, naturalmente, la presenza di numerosi habitat e specie inseriti negli elenchi della Direttiva europea per la costituzione della Rete Natura 2000.

Le conoscenze accumulate attraverso il lavoro di ricerca di universitari, professionisti e personale dell’Ente hanno permesso all’Area Protetta di raggiungere lo status di SIC ed ora appunto di ZSC.

La Rete Natura 2000 è lo strumento della Comunità europea per tutelare la biodiversità sul territorio degli Stati membri. Questa rete è costituita da ZSC designate in conformità delle disposizioni della direttiva 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e della direttiva 92/43/CEE, relativa più specificatamente alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

La designazione delle zone speciali di conservazione avviene in tre tappe. Secondo i criteri stabiliti dagli allegati, ogni Stato membro redige un elenco di siti che ospitano habitat naturali e specie animali e vegetali selvatiche. In base a tali elenchi nazionali e d’accordo con gli Stati membri, la Commissione adotta un elenco di siti d’importanza comunitaria per ognuna delle sette regioni bio-geografiche dell’UE (alpina, atlantica, boreale, continentale, macaronesica, mediterranea e pannonica). Entro un termine massimo di sei anni, a decorrere dalla selezione di un sito come sito d’importanza comunitaria, lo Stato membro interessato designa il sito in questione come zona speciale di conservazione ZSC.

Nel 2006 quindi il territorio di Marcarolo ha ricevuto la prima segnalazione come SIC “IT1180026 – Capanne di Marcarolo”. La grande mole di dati ha portato nel dicembre 2009 alla redazione del Piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria “Capanne di Marcarolo”, che comprende 3 Piani di Azione, i primi redatti e approvati in Piemonte, riguardanti avifauna, chirotteri e lepidotteri. Nel frattempo, già nel novembre 2010, l’Ente di Gestione è stato delegato formalmente dalla Regione Piemonte a gestire il SIC/ZPS “Capanne di Marcarolo”.

Recentemente con la D.G.R. n. 6-4745 del 9-3-2017 sono state approvate le Misure di conservazione Sito specifiche la cui redazione ha visto l’applicazione di procedure partecipate sperimentali: GOPP (Goal Oriented Project Planning) per quanto riguarda gli habitat acquatici e EASW (European Awareness Scenario Workshop) per quanto riguarda gli habitat aperti.

A titolo esemplificativo nella ZSC “Capanne di Marcarolo” sono stati individuati, ad oggi, 27 habitat di interesse comunitario di cui 7 prioritari per la conservazione, 19 specie di chirotteri tra le quali 5 incluse nell’Allegato II della Direttiva Habitat, il lupo di interesse conservazionistico prioritario e poi ancora più di venti specie tra rettili, anfibi, pesci, crostacei e invertebrati di interesse comunitario e/o conservazionistico.

Nella sezione Natura 2000 del sito istituzionale delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese (www.areeprotetteappenninopiemontese.it) è possibile scaricare la normativa, i Piani di Gestione, le Misure di Conservazione e le schede identificative con l’elenco dei tipi di habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione ha richiesto la designazione del Sito di Importanza Comunitaria SIC e della Zona Speciale di Conservazione ZSC.

 

 

 

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.