Le Miniere dell'oro

rinolofo maggiore

Lungo strette valli incise da limpidi torrenti, nascoste dalla vegetazione, in luoghi impervi, si trovano ancora i resti più interessanti dell'attività estrattiva che in passato veniva praticata nel territorio del Parco: le miniere d'oro abbandonate, spesso semi crollate, che oggi custodiscono tesori preziosi di biodiversità. Le miniere del Parco fanno capo al vasto complesso delle "Aurifodine", resti della lavorazione di minerali in epoche antiche che si estendono su un ampio territorio, dalle Valli Piota e Gorzente alla Valle Orba. Le Aurifodine, riconoscibili per i cumuli di materiale lapideo risultante dai lavaggi dei minerali, sono situate lungo il corso dei torrenti, spesso parzialmente ricoperte da vegetazione.

L'accesso alle miniere non è consentito, a causa del pericolo di crolli e della presenza all'interno di un delicato ambiente che ospita specie faunistiche rare tutelate a livello comunitario. Per questo motivo gli ingressi delle miniere sono stati dotati di appositi cancelli, che permettono il passaggio dei pipistrelli, a tutela dell'ambiente ipogeo. L'accesso è possibile soltanto per motivi scientifici.